Fondo Asim: Piano Sanitario Straordinario per gli alluvionati di Emilia Romagna e Marche

Nuove prestazioni per gli iscritti al Fondo e il proprio nucleo familiare

Fondo Asim, Fondo di assistenza sanitaria integrativa del settore di aziende che esercitano servizi di pulizia, servizi integrati-multiservizi, fornisce da sempre il sostegno necessario per la salvaguardia della salute delle lavoratrici e dei lavoratori aderenti ad esso.
A tal proposito, il predetto ha realizzato un Piano Sanitario Straordinario Emergenza Emilia Romagna e Marche, integrativo dell’ordinario conseguentemente alle alluvioni accadute in Emilia Romagna e nelle Marche lo scorso 16 maggio.
Possono fruire del rimborso delle prestazioni, gli iscritti che hanno la copertura sanitaria attiva nel mese di maggio 2023, residenti nelle due regioni coinvolte, nonché i familiari presenti nel loro nucleo abitativo che hanno subito danni.
Le prestazioni offerte sono valide dal 16 maggio 2023 al 31 luglio 2023 o fino a esaurimento budget dedicato a queste e sono gestite esclusivamente in forma di rimborso direttamente da Asim.
Per utilizzarle non è richiesta alcuna prescrizione medica né l’applicazione di franchigia.
Quelle previste sono le seguenti:
– visite specialistiche ed accertamenti diagnostici per i familiari;
– il rimborso della franchigia sostenuta dagli iscritti per visite specialistiche e accertamenti diagnostici effettuate mediante il Piano Sanitario Ordinario presso strutture convenzionate;
– visita psicologica per iscritti al Fondo e familiari;
– le prestazioni di medicina fisica e riabilitativa effettuate da medici specialisti per gli aderenti ed i familiari;
– acquisto o noleggio di ausili socio sanitari;
– rimborso nella misura del 70% dell’acquisto di occhiali da vista, lenti e lenti a contatto.
Affinché anche il nucleo abitativo possa fruire delle prestazioni sanitarie offerte dal Fondo Asim, nella sezione “Elenco file allegati” del portale di Asim, all’interno della propria area riservata, deve esser debitamente compilata l’autocertificazione del nucleo abitativo.

CCNL Ceramica Industria: al via la trattativa per il rinnovo contrattuale

I Sindacati chiedono aumenti salariali, welfare e nuove figure professionali

A seguito dell’incontro tra le Parti Sindacali di Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil e di Confindustria Ceramica, si è dato il via alla trattativa riguardante il rinnovo del CCNL Ceramica-Industria. Il contratto collettivo nazionale è applicabile ai dipendenti delle imprese industriali produttrici di piastrelle di ceramica, di materiali refrattari, di ceramica sanitaria, di porcellane e ceramiche per uso domestico e ornamentale, di ceramica tecnica, di tubi in grès. Nel corso del meeting, sono stati illustrati i contenuti della piattaforma rivendicativa varata il 14 luglio scorso che comprendono i temi di maggiore interesse per i lavoratori del Settore, vale a dire: aumenti salariali; diritti; organizzazione del lavoro e la relativa classificazione, con la presenza delle nuove figure professionali; misurazione della rappresentanza; sistema di appalti e welfare contrattuale. La riunione è stata aggiornata al 23 ottobre 2023.

Emergenze clima, le misure a tutela dei lavoratori

Il Consiglio dei ministri ha varato degli interventi sulla cassa integrazione per la protezione delle attività lavorative esposte ai fenomeni ambientali estremi (Consiglio dei ministri, comunicato 26 luglio 2023, n. 45).

Con la seduta del 26 luglio, il Consiglio dei ministri ha adottato un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia di tutela dei lavoratori in caso di emergenza climatica, di rafforzamento del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, nonché di termini di versamento del contributo di solidarietà temporaneo.

In particolare, da luglio a dicembre 2023, viene prevista per le attività lavorative la neutralizzazione, ai fini del calcolo dei limiti di durata massima di cassa integrazione ordinaria, dei periodi oggetto di trattamento ordinario di integrazione salariale (CIGO) per eventi oggettivamente non evitabili quali le eccezionali emergenze climatiche, estendendo anche al settore edile, lapideo e delle escavazioni, lo strumento già operante per altri settori. 

Inoltre, viene introdotta la possibilità di ricorrere al trattamento d’integrazione salariale agricola (CISOA) a seguito di eccezionali eventi climatici, per le sospensioni o riduzioni dell’attività lavorativa effettuate nel periodo intercorrente dalla data di entrata in vigore del decreto fino al 31 dicembre 2023, anche in caso di riduzione dell’orario di lavoro, non conteggiando detti periodi di trattamento ai fini del raggiungimento della durata massima di 90 giornate l’anno stabilita dalla normativa in vigore.

Da parte loro, i Ministeri del lavoro e delle politiche sociali e della salute dovranno favorire la sottoscrizione di intese tra organizzazioni datoriali e sindacali per l’adozione di linee-guida e procedure concordate ai fini dell’attuazione delle previsioni del D.Lgs. n. 81/2008, potendo recepire queste intese con un proprio decreto.

Infine, tra l’altro, si stabilisce che, entro il 30 novembre 2023, possa essere versato, in quota parte, il contributo di solidarietà previsto dalla Legge di bilancio 2023 da parte di determinati soggetti operanti nel settore energetico senza applicazione di sanzioni e interessi.

Programmi di formazione professionale e civico-linguistica all’estero: risposte del Ministero del lavoro

Pubblicate sul sito del Ministero del lavoro e delle politiche sociali alcune Faq riguardanti i programmi di formazione professionale e civico-linguistica all’estero destinati ai cittadini stranieri residenti in Paesi terzi e/o gli apolidi e gli stranieri rifugiati, presenti in Paesi Terzi di primo asilo o di transito (Ministero del lavoro e delle politiche sociali, comunicato 25 luglio 2023).

Secondo le nuove disposizioni introdotte dal Decreto Cutro (D.L. n. 20/2023, come convertito dalla Legge n. 50/2023) in materia di flussi, potranno entrare nel nostro paese e soggiornare per lavoro subordinato, a fronte della richiesta nominativa presentata da un datore di lavoro – anche al di fuori delle quote del Decreto Flussi – cittadini stranieri non comunitari residenti all’estero che abbiano completato programmi di formazione professionale e civico-linguistica approvati dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

 

La domanda di visto di ingresso deve essere presentata entro 6 mesi dalla conclusione del corso di formazione, e deve essere corredata dalla conferma della disponibilità ad assumere da parte del datore di lavoro.

 

I programmi sono finalizzati alla realizzazione di attività formative: i corsi professionali mirano a fornire ai partecipanti conoscenze specifiche per l’esercizio di una determinata professione o attività lavorativa, ivi incluse nozioni di sicurezza e tutela della salute nei luoghi di lavoro; i corsi di formazione civico-linguistica forniscono ai partecipanti le competenze linguistiche e civiche necessarie per avviare un processo di integrazione nel contesto socio-culturale e lavorativo in Italia.

 

I programmi in questione devono riportare le seguenti informazioni:

 

– i profili professionali e i relativi settori d’impiego, sulla base di un’accurata analisi dei fabbisogni del mercato del lavoro italiano;
– le modalità di selezione dei destinatari della formazione nel Paese di realizzazione del programma formativo;
– le modalità dettagliate delle attività di formazione professionale e civico-linguistica con la specificazione della durata e della data prevista di inizio, nonché delle modalità didattiche previste (lezione frontale, FAD, laboratori professionali,) e degli strumenti utilizzati;
– l’indicazione del soggetto attuatore, delle risorse umane coinvolte, delle risorse strumentali utilizzate per lo svolgimento dell’attività, nonché la disponibilità di idonee sedi operative didattiche nel Paese di intervento;
– le modalità di coordinamento con Istituzioni e/o altri soggetti pubblici/privati locali;
– le fonti di finanziamento, a copertura del budget necessario allo svolgimento delle attività formative, nel rispetto del divieto di oneri in capo ai partecipanti;
– le modalità di realizzazione dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro in Italia ai fini dell’inserimento lavorativo dei destinatari formati;
– le modalità per la valutazione e il monitoraggio del percorso proposto.

 

E’ richiesto un contenuto essenziale, ovvero i programmi devono necessariamente prevedere:

 

a) la formazione linguistica per il raggiungimento almeno del livello A1 ed elementi di educazione civica, per l’acquisizione di una sufficiente conoscenza dei principi fondamentali della Costituzione della Repubblica, dell’organizzazione e del funzionamento delle Istituzioni pubbliche e del contesto socio-culturale italiano;

 

b) la formazione professionale, che dovrà includere nozioni in materia di lavoro e diritti dei lavoratori, elementi di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, lessico di settore e sessioni di orientamento al lavoro per il potenziamento delle competenze trasversali e il supporto alla ricerca attiva del lavoro.

 

Riguardo alle concrete modalità di svolgimento della formazione, la stessa potrà essere erogata con l’utilizzo combinato di metodologie didattiche differenti, tra le quali la formazione a distanza – FAD. È rimessa alla discrezionalità dei soggetti proponenti la facoltà di definire le percentuali di ricorso a questa modalità di erogazione della formazione che, ad ogni modo, non potrà essere esclusiva.

 

I soggetti proponenti devono inviare al Ministero il programma di formazione professionale e civico-linguistica affinché sia esaminato da una Commissione interministeriale di valutazione convocata periodicamente dalla Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione.

 

Tutte le eventuali variazioni, rispetto al programma approvato, andranno comunicate al Ministero a cui dovrà, inoltre, essere inviata una relazione conclusiva al termine del corso di formazione.

CCNL Autostrade: erogata Una Tantum a luglio

Dal 1° luglio, versata in busta paga l’Una Tantum a copertura della vacanza contrattuale  

Nei giorni scorsi, le sigle sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Sla-Cisal e Ugl, insieme a Federreti e Acap hanno sottoscritto il rinnovo del CCNL 16 dicembre 2019 per il personale che opera nel Settore di società e consorzi concessionarie di autostrade e trafori. Il nuovo CCNL decorre dal 1° luglio 2023 e scade il 30 giugno 2025. A copertura dell’arco temporale di carenza contrattuale, compreso tra il 1° luglio 2022 e il 30 giugno 2023, è stata stabilita l’erogazione dell’Una Tantum con la busta paga del mese di luglio 2023, come riportato nella tabella di seguito.

Livello Parametro Una Tantum
A 235 1.111,49 euro
A1 210 993,24 euro
B 185 875,00 euro
B1 169 799,32 euro
C 148 700,00 euro
C1 135 638,51 euro
D 100 472,97 euro

Gli importi corrisposti unitamente alla retribuzione del mese di luglio 2023, vengono proporzionalmente determinati in funzione dei mesi di effettivo servizio prestati nel periodo 1° luglio 2022-30 giugno 2023. La frazione di mese superiore a 15 giorni viene computata come mese intero. Per il personale a tempo parziale tali importi vengono erogati nella misura del 60%. Tale misura è elevata al 70% quando la durata mensile, o rapportata al mese in caso di prestazione su base annua, risulti superiore ad 80 ore. Le giornate di assenza dal lavoro per malattia, infortunio, gravidanza, puerperio e congedo matrimoniale, intervenute nel periodo 1° luglio 2022-30 giugno 2023, che hanno dato luogo al pagamento di indennità a carico dell’istituto competente e/o di integrazione a carico delle aziende, vengono considerate utili ai fini della maturazione degli importi di cui sopra. Con riferimento al medesimo periodo 1° luglio 2022-30 giugno 2023, le Parti convengono inoltre di assegnare alla contrattazione di secondo livello l’importo di 300 euro Una Tantum in favore di ciascun lavoratore in forza a tempo indeterminato alla data di sottoscrizione del presente accordo, da destinare a forme di Welfare. L’importo sale a 330 euro nel 2024 e a 360 euro nel 2025.